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Da giovedì a domenica dalle 16:00 alle 20:00
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Le opere in mostra ripercorrono gli ultimi anni di produzione dell’artista Martina Fontana, sviluppando una narrazione intorno all’idea di trasformazione e evoluzione che è alla base del suo lavoro.
La sua ricerca sulle relazioni interspecifiche tra uomo e natura sarà visibile nei Dispositivi di protezione individuale (già esposti al Castello Sforzesco di Vigevano 2023 e Palazzo Besta 2024), una serie di busti e armature fitomorfi che riportano sulla loro superficie i segni di cicatrizzazione degli alberi, metafora delle ferite visibili e invisibili indossate da qualsiasi individuo nel corso del proprio vissuto.
La narrazione dei corpi, liberati dalle retoriche di perfezione, diventa un inno alle fragilità che si trasformano in punti di forza. Ogni scultura viene accompagnata nella sua lettura da una bandiera-manifesto in cui il corpo viene mostrato con dignità come una mappa universale in cui cercare un riferimento e una risonanza con la propria storia.
Il lavoro sulle cicatrici trova un’interpretazione intensa e profonda nel progetto Amazzoni, condotto nel 2025 insieme all’omonima Associazione che si occupa di dare supporto a donne operate di tumore al seno. In mostra saranno presenti gli scatti realizzati con il gruppo in seguito alla creazione di uno scudo lunato, archetipo femminile e strumento di difesa e protezione, utilizzato in questo caso come elemento chiave per l’autorappresentazione di ciascuna.
La struttura evocativa del luogo dà spazio all’installazione di un’opera scultorea in galestro e ferro, Habitat, un monumento alla sacralità della vita che resiste ostinata nelle condizioni e negli ambienti più sfavorevoli. Il gruppo ceramico si staglia con la sua struttura alveolare come una forma architettonica primordiale, seguendo un moto ascensionale verso una dimensione non più terrena. Le radici da cui trae nutrimento si staccano dal suolo creando una suggestione di tensione e leggerezza.
Dagli alberi alla terra, Telluric nest, come un rosone al centro della navata, trasporta con la sua matericità in una dimensione temporale sospesa.
A chiudere la mostra, l’opera Vasaia, sarcofago e incubatrice di nuova vita, invita alla trasformazione e alla metamorfosi. Il cielo stellato composto da 19 nodi argentei conduce infine ad una elevazione catartica dalla terra al cielo.
Da giovedì a domenica dalle 16:00 alle 20:00
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